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Fegato, funzioni, depurazione e rimedi naturali

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Fegato e funzioni principali

Fegato,-depurazione-e-rimedi-naturali

Fegato,-depurazione-e-rimedi-naturali

Il fegato è probabilmente l’organo più complesso nell’essere umano, non a caso svolge numerose funzioni vitali e gran parte dei valori sanguigni (come la bilirubina) dipendono da esso e dal suo stato di salute. Oltre ad essere l’organo più complesso, il fegato è anche la ghiandola più grande dell’organismo umano atta a secernere sostanze fondamentali per la vita quali ad esempio la bile, prodotto color verde-giallo addetta allo scioglimento dei grassi al fine di renderli assimilabili a livello intestinale; il fegato inoltre agisce distruggendo eventuali sostanze tossiche immesse in circolo; nel feto, fino al terzo mese di vita, il fegato fa le veci del midollo osseo (ancora non formato) producendo globuli rossi; rappresenta una riserva importante di zuccheri; è protagonista durante il metabolismo dei lipidi, delle proteine e degli ormoni; è deposito di sostanze utili come la vitamina B12, il rame ed il ferro. Continue reading

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Ceruloplasmina alterazioni dei valori normali

Ceruloplasmina

La ceruloplasmina é una globulina prodotta dal fegato che assolve al compito di trasportare il rame nel sangue, la sua funzione è quella quindi di permettere la circolazione del rame nel sangue, a questa proteina si lega la maggior parte del metallo in circolo, mentre la frazione rimanente è associata all’albumina, alla trans-cupreina ed agli amminoacidi. Bisogna monitorare questo valore attraverso le analisi del sangue per verificare la funzionalità epatica ed individuare eventuali condizioni patologiche che determinano eventuali condizioni patologiche. In genere sono considerati normali i valori di ceruloplasmina compresi nel range che va da 20-50 mg/100ml. Quando dall’ematocrito si riscontrano valori inferiori o superiori di tale parametro allora bisogna risalire all’eziologia ossia al fattore scatenante che può essere appurato con una serie di esami più approfondito. In presenza di alterazioni che evidenziano un livello alto di ceruloplasmina si evidenziano condizioni patologiche quali: cirrosi epatica, linfogranuloma maligno, morbo di Hodgkin,  reumatismi. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Funzione epatica insufficiente lavaggio epatico. Continue reading

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I valori della creatinina nel sangue e nelle urine

I valori della creatinina

Con la voce creatininemia si indicano i valori relativi alla creatinina nel sangue, si tratta di un esame di importante rilevanza per valutare la funzionalità dei reni. La creatinina viene prodotta come scarto dei muscoli ma deriva anche dal metabolismo derivante da pasti ricchi di carne, ed infine questa sostanza di degradazione viene eliminata tramite le urine. La creatininemia permette di misurare quindi la quantità di questa sostanza nel siero per valutare se i reni lavorano in maniera corretta e quindi per verificare se la creatinina viene eliminata regolarmente attraverso le urine. Se dalle analisi ematiche si evidenzia un aumento dei valori di creatinina bisogna indagare se questo sintomo è da imputare al cattivo funzionamento dei reni; inoltre per valutare la concentrazione di creatinina nel corpo si possono eseguire anche le specifiche analisi delle urine valutando i valori di creatininuria con cui è possibile misurare la clearance della attraverso la raccolta delle urine nell’arco dell’intera giornata. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Bilirubina totale anomalie: come si evidenziano.

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Transaminasi: valori anomali e cause

Transaminasi valori alti

Valori alti di transaminasi indicano diverse disfunzioni e malattie del fegato, in particolare l’elevazione  duratura per almeno sei mesi segnala la presenza di un’epatopatia cronica. Il compito delle transaminasi è quella di indirizzare le reazioni di trasferimento di un gruppo amminico da un aminoacido ad un chetoacido: attraverso questo processo avvengono i fenomeni di interconversione degli amminoacidi. All’interno del flusso sanguigno si trovano due diverse forme di transaminasi: l’aspartato aminotransferasi (AST) o glutammico-ossalacetico transaminasi (GOT) e l’alaninoaminotransferasi (ALT) o glutammico-piruvico transaminasi (GPT). Le transaminasi sono presenti in diversi distretti del corpo, ma sono più numerosi in particolare nel fegato e nel muscolo scheletrico striato. Nel caso in cui le cellule epatiche oppure quelle dei muscoli subiscano danni o lesioni le transaminasi escono dalla sede e si riversano nel sangue causando un’elevata concentrazione di transaminasi. Quando si evidenziano dei valori di transaminasi alta l’anomalia è da ricondurre a: danni al fegato oppure alle vie biliari; lesioni a livello muscolare; problemi che interessano il pancreas; danni a livello cardiaco. Per maggiori informazioni si rimanda alla Esami del sangue Gamma GT, CPK e creatinina: cosa indicano. Continue reading

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Valori normali e bassi emoglobina fetale: metodi di misurazioni

Valori normali e bassi emoglobina fetale

Valori normali e bassi emoglobina fetale: negli adulti sono presenti tre diverse forme di emoglobina tra cui la forma di tipo A la cui percentuale in genere si attesta su valori superiori ai 96%; la seconda quota è rappresentata dalla frazione di emoglobina A2, i cui valori di riferimento sono inferiore al 3.5%; anche in età adulta si trova poi nel sangue una minima traccia dell’emoglobina fetale, sono ritenuti normali i valori compresi tra lo 0.3% e l’1.2%. La percentuale di emoglobina fetale durante la vita adulta può andare incontro a delle passeggere variazioni, di solito alcuni fattori possono esercitare una certa influenza sulla misurazione di HbF quali: l’età, il sesso, la peculiarità genomiche. In particolari condizioni inoltre può registrarsi un calo del tasso di emoglobina fetale ma è una condizione non preoccupante, mentre vanno tenuti sotto controllo i valori più alti rispetto al range di riferimento. Per indicare i valori di emoglobina fetale nei soggetti adulti negli esami del sangue viene di solito riportato solo il limite superiore di riferimento, perché le concentrazioni di questa frazione di emoglobina sono generalmente basse. Maggiori notizie si trovano su Emoglobina bassa cause e sintomi: oligocromemia.

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Emoglobina glicosilata HbA1c alta valori per monitorare il diabete

Emoglobina glicosilata HbA1c alta valori

Il diabete è una condizione in cui assumono una particolare rilevanza dell’emoglobina glicosilata HbA1c alta i valori. I soggetti affetti da diabete devono tenere sotto controllo il processo di glicazione in quanto se nel sangue è presente  una quota alta di glucosio allora maggiore sarà la concentrazione di emoglobina glicosilata. Il processo enzimatico attraverso cui si viene a formare la glicazione dipende dalla concentrazione media del glucosio nel sangue nel corso del ciclo di vita dei globuli rossi presenti  nel flusso sanguigno: se si registra un’alta quota di glicemia media allora anche la misura della quota di emoglobina glicata risulta elevata. Per rilevare i livelli di HbA1c il soggetto deve sottoporsi ad un semplice esame di laboratorio, un test che deve essere effettuato con maggiore frequenza da parte  dei soggetti diabetici che grazie a questo indice predittivo possono tenere sotto controllo la glicemia media scongiurando di sviluppare le complicanze di questa patologia cronica. L’emoglobina glicosilata consente quindi di monitorare i valori glicemici nei 2-3 mesi precedenti fornendo un riscontro di tipo metabolico dell’andamento della malattia. Ulteriori notizie si trovano su Emoglobina glicata alta IFCC, sg e HbA1c: gli indicatori dell’esame.

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Analisi sangue bilirubina: le condizioni che alterano i valori

Analisi sangue bilirubina: come controllarla

Attraverso una semplice analisi del sangue è possibile controllare la bilirubina, nello specifico la misurazione dei valori della frazione diretta e della bilirubina totale si esegue attraverso il prelievo di un campione di sangue, ma è possibile anche eseguire un test di controllo sulle urine attraverso cui è possibile rilevare da un’indagine di laboratorio una condizione di iperbilirubinemia. Dai referti di laboratorio generalmente vengono indicati i livelli di bilirubina totale e diretta, ma è facile ottenere i valori della frazione indiretta eseguendo un semplice calcolo di sottrazione tra le due misurazioni per ottenere grazie alla differenza il tasso dell’altra frazione. Per sottoporsi all’esame del sangue e per non alterare la misurazione della bilirubinemia non viene richiesta una particolare preparazione al soggetto, il quale comunque dovrà ricordarsi di non mangiare e bere nelle quattro ore che precedono il test, è invece sconsigliato un digiuno prolungato in quanto questa condizione potrebbe alterare i risultati determinando un aumento della bilirubina. Maggiori notizie si trovano su Valori della bilirubina e condizioni anomale. Continue reading

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Valori normali di glicemia nel diabete: l’importanza dell’autocontrollo

Valori normali di glicemia nel diabete

I soggetti diabetici sono consapevoli dell’importanza del monitoraggio del livello di glucosio nel sangue per rilevare se si hanno valori normali di glicemia nel diabete, ma la misurazione della glicemia è utile anche per escludere un’eventuale presenza di diabete. La glicemia è un parametro che subisce delle variazioni nell’arco della giornata, soprattutto in determinate circostanze, sono per questo motivo necessari più esami di glicemia per formulare una diagnosi certa di diabete, in particolare per controllare il livello di glicemia occorre una misurazione sia a digiuno sia dopo i pasti. Nei soggetti sani, a digiuno, la concentrazione di glucosio nel sangue oscilla tra i valori compresi tra i 60 ed i 110 mg/dl, dopo i pasti si evidenzia invece un incremento dovuto ad una maggiore produzione di glucosio esecreto dall’organismo, ma già a distanza di due ore dopo i pasti la glicemia si attesta sui dei valori normali. Quando il livello di glicemia a digiuno risulta superiore ai 126 mg/dl ed i valori post-prandiali si attestano su 199 mg/dl si evidenzia nel soggetto la presenza di diabete; ma una maggiore conferma di questa condizione è avvalorata anche da alcuni sintomi caratteristici tipici di questa patologia cronica quali: un’eccessiva sete, una repentina perdita di peso, un aumento nella produzione di urina. Maggiori notizie si trovano su Dieta per glicemia alta: come mantenere basso l’indice glicemico.

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Bilirubina valori: esami del sangue

Bilirubina valori anomali delle due frazioni

Valutando le analisi del sangue alla voce bilirubina i valori emersi devono essere compresi nei livelli considerati come riferimento per essere considerati normali. Entrambe le frazioni di questo pigmento biliare, che rappresenta un prodotto di scarto sintetizzato a livello epatico dalla distruzione dell’emoglobina, svolgono un ruolo importante per l’organismo. La bilirubina diretta, formata dal fegato, penetrata nella cellula epatica dove si lega all’acido glicuronico preattivato per diventare solubile ed essere poi espulsa come materiale scarto dal rene, questa forma di bilirubina in condizioni normali e quindi di salute del rene non si riversa nel sangue ma nella bile. Invece la bilirubina indiretta è quella frazione che non è ancora stata trattata dal fegato quindi non si è coniugata con l’acido glicuronico, resta quindi nella forma insolubile questo fa si che non venga eliminata attraverso l’urina. Per approfondimenti sul tema si rimanda alla lettura dell’articolo Bilirubina alta: definizione e diagnosi.

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Bilirubina frazionata cosa identifica

Bilirubina frazionata

Con il termine bilirubina frazionata si fa riferimento alle due frazioni sotto la cui forma si trova questo prodotto di scarto derivato dalla degradazione fisiologica dei globuli rossi provocata dalla distruzione dell’emoglobina. Le due frazioni della bilirubina sono quella diretta e quella indiretta identificati da due valori differenti da prendere in considerazione l’uno indipendentemente dall’altro oppure sommandoli insieme per in questo modo si ottiene così la misurazione della bilirubina totale. Il controllo della bilirubina totale e frazionata é un esame che permette di evidenziare l’esistenza di eventuali danni epatici causati da diversi fattori quali: calcoli, ostruzione delle vie biliari, problemi metabolici, anemie. La bilirubina diretta è quella frazione del pigmento che non è stato ancora sottoposto al processo di sintesi messo in atto dalle cellule del fegato, invece la bilirubina diretta rappresenta la frazione della bilirubina che è stata trasformata dalle cellule del fegato diventando bilirubina indiretta. Per approfondimenti si rimanda all’articolo Bilirubina indiretta: come verificare il funzionamento delle vie epatiche.

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