• Ittero da latte materno

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    Ittero da latte materno

    Per motivi del tutto fisiologici i neonati possono manifestare l’ittero da latte materno che sorge nei neonati allattati al seno dopo la prima settimana di vita oppure all’inizio della seconda settimana, se l’allattamento non viene interrotto i valori tendono ad incrementare, i valori della bilirubinemia possono attestarsi tra 10 e 15 mg/dl, nel caso in cui si registra una concentrazione  maggiore il neonato può manifestare le manifestazioni dell’ittero nucleare. Va precisato che l’ittero da latte materno tende a regredire dopo la sospensione dell’allattamento al seno materno, nel caso contrario bisogna intervenire con diversi accorgimenti e terapie tra cui la fototerapia. La colorazione gialla delle sclere e della pelle è causata da un’elevata concentrazione di bilirubina a livello ematico, in particolare alla nascita il bambino presenta un numero di globuli rossi superiore a quello necessario per affrontare la vita extra-uterina, ne deriva come conseguenza diretta un eccesso di bilirubina che non viene espulsa in maniera normale determinando un aumento dei livelli di bilirubina. Continue reading

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  • Colangiopancreatografia retrograda endoscopica in cosa consiste

    Colangiopancreatografia retrograda endoscopica in cosa consiste

    Una procedura complessa come la colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP) prevede l’uso combinato dell’endoscopia e della radiologia per studiare le vie di drenaggio ossia i dotti biliari ed i dotti pancreatici che sboccano nel duodeno insieme attraverso un’apertura denominata papilla di Vater, mentre la papilla è circondata da un anello muscolare detto sfintere di Oddi. In presenza di alterazioni degli esami ematici relativi a parametri epatici e renali, si possono indagare le cause mediante questo esame investigativo alla ricerca dei fattori eziologici che possono causare un ostacolo al normale scarico dei succhi digestivi. Questa tecnica combina insieme una parte diagnostica ed una parte operativa: dapprima viene iniettato del mezzo di contrasto radiologico nel dotto biliare oppure in quello pancreatico, alcuni indagini richiedono che il mezzo di contrasto venga iniettato in entrambe le sedi per poi passare all’acquisizione delle immagini. L’iniezione del mezzo di contrasto avviene attraverso un piccolo tubicino che viene inserito nella papilla attraverso l’endoscopio, nel corso della procedura si utilizzano i raggi X per ottenere la visualizzazione dei dotti: l’apparecchio radiografico consente di evidenziare calcoli o restringimenti nei dotti biliari o pancreatici. Continue reading

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  • Reflusso biliare nello stomaco e nell’esofago

    Reflusso biliare nello stomaco e nell’esofago

    La risalita della bile nel tratto digestivo superiore, con travaso bello stomaco ed  in alcuni circostanze anche nell’esofago determina la manifestazione del reflusso biliare, una condizione associata a caratteristici disturbi quali: dolore localizzato nella parte superiore dell’addome, bruciore di stomaco,  vomito contenente una sostanza giallo-verde. A causa della persistente risalita della bile dal duodeno allo stomaco e nei casi più gravi a livello dell’esofago si possono verificare episodi di irritazione ed infiammazione delle mucosa gastriche ed esofagee. Il malfunzionamento delle valvole localizzate tra stomaco e duodeno e tra esofago e stomaco determina l’insorgenza di travaso biliare, nello specifico il reflusso a livello dello stomaco è provocato dal malfunzionamento del piloro, la valvola che regola il normale passaggio del cibo ingerito dallo stomaco al duodeno, per diversi fattori il piloro può divenire incontinente e così la bile ed il contenuto duodenale può fluire nello stomaco. Continue reading

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  • Epatotossicità da farmaci dati clinici

    Epatotossicità da farmaci dati clinici

    Anche se difficile da identificare la condizione di epatotossicità da farmaci, detta anche epatotossicità iatrogena, deve essere risolta per evitare complicanze per la salute del paziente, dal momento che non esiste un trattamento efficace per risolvere la tossicità è necessario sospendere la terapia con il farmaco responsabile della condizione patologica da associare se fosse necessario con una terapia di supporto. È opportuno riconoscere per tempo il fattore eziologico che ha determinato la condizione di epatotossicità per prevenire il danno epatico di origine iatrogena, per questa ragione è opportuno valutare il quadro dei sintomi presentato dal soggetto che si palesa con le manifestazioni di: nausea, dolore addominale nel quadrante superiore destro, prurito, ittero, anoressia, malessere, affaticamento. Per identificare l’entità della tossicità è necessario effettuare i test di funzionalità epatica da cui emergono delle significative alterazioni quali: alti livelli di alanina-aminotrasferasi (ALT) che risultano superiori di 3 volte i valori normali; livelli di fosfatasi alcalina (ALP) superiori di 2 volte al range dei valori normali; talvolta il paziente presenta valori alti di bilirubina totale con aumento dei livelli di ALT o ALP. Continue reading

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  • Malattia di Banti come si manifesta  

    Malattia di Banti come si manifesta

    La sindrome caratterizzata da specifiche alterazioni che interessano principalmente la milza viene definita malattia di Banti, una condizione che si manifesta con dei segni clinici quali: aumento del volume della milza, ipersplenismo, ipertensione portale; si tratta di una sintomatologia dovuta ad una stasi venosa cronica causata dall’occlusione subclinica della vena porta. Si parla comunemente di sindrome di Banti per identificare un quadro clinico che si palesa con la manifestazione di: anemia, leucopenia, grave cirrosi epatica anche a distanza di anni, disturbi digestivi, ipertensione portale. Il tratto distintivo della patologia è rappresentato da splenomegalia: la milza tende ad ingrossarsi a causa dell’accumulo anomalo di sangue nell’organo, con maggiore concentrazione nelle zone di polpa rossa, dove avviene l’eliminazione dei globuli rossi che hanno terminato il loro normale ciclo vitale. L’accumulo di sangue venoso si verifica come conseguenza della cirrosi e delle alterazioni nel flusso della vena porta, che fa da condotto per il flusso del sangue dal fegato alla milza; la congestione della milza può provocare nel soggetto emorragie digestive con rigurgito di sangue, feci scure, anemia, dolore. Continue reading

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  • Malattie colestatiche alcuni esempi

    Malattie colestatiche alcuni esempi

    A causa della stasi della bile nel fegato possono verificarsi delle condizioni patologiche di diversa entità con sede a livello delle vie biliari e del fegato delineando il quadro clinico delle malattie colestatiche. Questo insieme di patologie caratterizzate dalla stasi della bile nel fegato è da ricondurre ad un problema di drenaggio della bile fuori dal fegato, si possono verificare in questo caso alcuni problemi che possono coinvolgere diversi tratti del sistema di drenaggio: all’interno del fegato è presente uno strutturato sistema di drenaggio composto da tubi che tendono a diventare più grandi fino a sfociare nel coledoco, un tubo al cui interno defluisce la bile fino ad arrivare fuori dal fegato, raggiungendo così prima la coleciste e successivamente l’intestino. Il soggetto interessato da eventuali problematiche che interessano il drenaggio della bile, si può registrare una difficoltosa fuoriuscita della bile dal fegato, ciò porta come conseguenza diretta ad una condizione di ristagno causano le malattie colestatiche. Per altre informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Difetto congenito della sintesi degli acidi biliari tipo 1. Continue reading

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  • Colestasi in gravidanza, cause e sintomi

    Colestasi in gravidanza, le caratteristiche principali

    Colestasi-in-gravidanza-cause-e-sintomi

    Colestasi-in-gravidanza-cause-e-sintomi

    La colestasi in gravidanza è una malattia molto pericolosa,
    soprattutto se viene trascurata o sottovalutata. Generalmente
    essa origina intorno al secondo o terzo trimestre di
    gestazione provocando un blocco di sali biliari a livello
    epatico con conseguente irrefrenabile prurito. Le ricerche
    effettuate sulla colestasi in gravidanza hanno fatto emergere
    che buona parte della colpa per il suo insorgere sta nella
    sensibilità del soggetto agli steroidi, ormoni che
    incrementano moltissimo in quantità durante la dolce attesa,
    producendo un accumulo di bile nel fegato. I sali biliari
    infatti, immessi nel circolo ematico, generano l’irritazione
    dei nervi periferici, provocando forte prurito. In gravidanza
    tale sintomo è frequente, ma in presenza di colestasi ha
    valenze particolari: si avverte soprattutto durante il riposo
    notturno prima sotto la pianta dei piedi, poi alle mani e a
    tutto il corpo. Continue reading

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  • Intossicazione al fegato, i sintomi principali

    Intossicazione del fegato e conseguenze

    Intossicazione-al-fegato-i-sintomi-principali

    Intossicazione-al-fegato-i-sintomi-principali

    Uno degli organi più importanti e vitali dell’essere umano è
    il fegato. Una sua intossicazione potrebbe essere fatale nella
    maggior parte dei casi. Pelle sensibile, bruciore,
    astenia…tutti campanelli d’allarme da non sottovalutare
    proprio in relazione alla salute epatica del corpo. Il fegato è
    tra gli organi più grandi dell’organismo è ricopre funzioni
    fondamentali per la vita quali la produzione di proteine, la
    metabolizzazione del glucosio, del ferro e del colesterolo, la
    disintossicazione dell’organismo dalle tossine e da altre
    sostanze pericolose. Esistono fortunatamente sintomi
    inconfondibili d’intossicazione epatica, i quali colti e corretti
    in tempo possono salvaguardare la vita del soggetto
    interessato. Continue reading

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  • Trattamento innovativo per i cardiopatici

    Trattamento nuovo per curare i cardiopatici

    Trattamento-innovativo-per-i-cardiopatici

    Trattamento-innovativo-per-i-cardiopatici

    Un nuovo trattamento per curare chi soffre di cardiopatie e
    conseguenti attacchi di cuore chiama in causa i livelli
    sanguigni di bilirubina. Quantità leggermente elevate di tale
    pigmento offrono una naturale protezione contro gli attacchi
    di cuore e tutte le problematiche correlate alla cardiopatia. Il
    nuovo trattamento basato sulle concentrazioni di bilirubina
    nel sangue è stato sperimentato presso la Griffith University
    di Menzies Health Institute Queensland, dimostrando di
    scongiurare numerose tipologie di malattie cardiovascolari.
    La bilirubina in questione è una sostanza di scarto
    (derivante dal catabolismo dell’emoglobina), un pigmento di
    color giallo-arancio prodotto dalla milza che si accumula
    nella bile, viene metabolizzata a livello epatico per poi
    essere espulsa tramite la minzione. Continue reading

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  • Cirrosi epatica e livelli alterati di bilirubina

    Cirrosi epatica e bilirubina alta

    Cirrosi-epatica-e-livelli-alterati-di-bilirubina

    Cirrosi-epatica-e-livelli-alterati-di-bilirubina

    La cirrosi epatica é la patologia che ricalca lo stadio
    terminale e più grave della compromissione generale di tutto
    il fegato, che va a morire sia anatomicamente che
    funzionalmente. La cirrosi epatica è una malattia gravissima,
    fra le più mortali del mondo in quanto priva l’organismo di
    uno dei suoi organi essenziali e appunto vitali. Uno dei
    campanelli d’allarme che, in date condizioni e stili di vita,
    possono far sospettare di essere in presenza di cirrosi
    epatica, riguarda eventuali alterazioni in eccesso dei valori
    di bilirubina nel sangue. Essa è un pigmento di colore
    giallo-rossastro, contenuto nella bile e derivante dal
    catabolismo dell’emoglobina. Di solito in situazioni di abuso
    alcolico o di epatiti croniche la bilirubina tende ad
    aumentare eccessivamente, evidenziando un probabile
    problema di cirrosi epatica. Purtroppo questa malattia non
    manifesta sintomi, fin quando la compromissione del fegato
    arriva al massimo sopportabile dal corpo umano. Continue reading

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