Eritroblastosi fetale come si evidenzia

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Eritroblastosi fetale come si evidenzia

Una forma particolare di reazione di ipersensibilità è rappresentata dall’eritroblastosi fetale (malattia emolitica del neonato – MEN) una malattia fetale che tende a insorgere nei neonati che nascono da madre Rh negativa e padre Rh positivo a condizione che il feto sia Rh positivo. Per definire questa condizione si parla anche di malattia emolitica anti-D, per la presenza nel circolo di anticorpi anti-D di origine materna, che si sviluppano dopo una prima gravidanza attraverso scambi di sangue tra madre e feto: per il sistema AB0 esistono anticorpi contro gli antigeni presenti sulla membrana degli eritrociti, per il gruppo Rh invece gli anticorpi anti D si formano dopo un contatto diretto con l’antigene. In genere gli scambi di sangue tra madre e feto si verifica al momento della nascita, invece durante la gestazione gli acsmbi ematici sono limitati a piccole quantità per cui non sono capaci di attivare una risposta primaria; tutto dipende dalla quantità di sangue fetale passata nel circolo materno che può essere consistente in caso di parto cesareo, tra le condizioni che possono favorire l’ingresso di cellule ematiche fetali nel sistema circolatorio della madre ci sono casi di: aborti spontanei e indotti, placenta previa, gravidanze ectopiche, traumi placentari, amniocentesi, analisi dei villi coriali. Altre informazioni su http://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/ginecologia-e-ostetricia/anomalie-della-gravidanza/eritroblastosi-fetale.

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Come avviene lo scambio di sangue tra madre-feto

eritroblastosi fetale

eritroblastosi fetale

Il passaggio delle cellule ematiche fetali nel sistema circolatorio materno attiva come risposta immunitaria la formazione di anticorpi anti- D, pericolosi in caso di una seconda gravidanza con feto Rh positivo, in quanto gli anticorpi anti-D materni entreranno nel circolo fetale dal quarto mese, quando gli anticorpi anti-D riconosceranno gli eritrociti fetali come estranei attivando la loro distruzione con insorgenza di anemia emolitica. Per evitare che il feto vada incontro a morte, una possibile evenienza che può verificarsi tra la 25ª e la 35ª settimana, si eseguono trasfusioni di eritrociti di sangue Rh negativo per equilibrare l’emolisi degli eritrociti di produzione fetale, un trattamento alquanto rischioso perché può provocare delle involontarie contrazioni uterine con aborto spontaneo. Se il feto sopravvive al momento della nascita il bambino risente di un’eccessiva concentrazione di bilirubina in quanto il neonato non può fare affidamento alla degradazione della bilirubina da parte del fegato materno, la sensibilizzazione dei globuli rossi del neonato provoca la fagocitosi dei macrofagi del fegato e della milza con insorgenza di manifestazioni caratteristiche quali: itterizia, anemia di tipo emolitico, epatosplenomegalia, danni neurologici provocati dalla tossicità della bilirubina.

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