Atresia biliare come si evidenzia
I neonati possono risentire di un processo di infiammazione e di ostruzione dei dotti biliari determinando il quadro clinico dell’atresia biliare, in questo caso la bile non è in grado di fluire in maniera regolare ma anzi rifluisce nel fegato determinando il processo di stasi biliare a cui si deve l’insorgenza dell’itterizia e della cirrosi per cui le cellule epatiche sane vengono distrutte e vengono sostituite da tessuto fibroso. A causa del processo di fibrosi il flusso biliare viene alterato provocando un più significativo danno cellulare a cui si associa la fibrosi, si riattiva così il ciclo del danno epatico. Al momento non è nota la causa certa dell’atresia biliare che tende a colpire con maggiore frequenza il sesso femminile rispetto a quello maschile. I sintomi della patologia di solito si manifestano tra le due e le sei settimane dopo la nascita e si evidenziano con la comparsa di ittero, feci chiare, urine scure, fegato ingrossato e duro, addome gonfio, prurito. Per identificare questo quadro patologico è spesso necessario eseguire una diagnosi differenziale visto che ci sono alcune malattie epatiche caratterizzate da sintomi comuni all’atresia biliare, si rendono dunque necessari gli esami ematici e sulle urine, si possono poi eseguire test di funzionalità epatica e test per la funzione di coagulo per escludere altre patologie a livello epatico; in alcuni casi si ricorre ad un esame con gli ultrasuoni (ECHO) con cui analizzare il fegato e determinare la grandezza dei dotti biliari e della colecisti, possono essere eseguite indagini con i raggi X oppure a scansione radioattiva del fegato.
Come viene trattato il disturbo
In genere la cura dell’atresia biliare prevede un tipo di trattamento chirurgico che permette di creare un drenaggio della bile dal fegato quando i dotti sono completamente ostruiti, si parla di intervento di Kasai detto anche epatoportoenterostomia che consiste nella rimozione dei dotti extraepatici danneggiati che vengono sostituiti con un pezzo di intestino adoperato come dotto. Attraverso questo intervento si favorisce il passaggio della bile dal fegato nell’intestino attraverso il nuovo dotto, in alcuni casi l’intervento di Kasai non propone risultati positivi a causa dei dotti biliari ostruiti. Dopo l’intervento se il flusso biliare è buono viene impostata una dieta regolare, in presenza di un flusso biliare ridotto è opportuno seguire una dieta povera di grassi.