Category Archives: Approfondimenti

Approfondimenti Bilirubina: quali sono le cause ed i sintomi negli adulti e nei bambini, i valori da trovare nelle urine, la forma congiunta e frazionata e tanto altro.

Combur test delle urine, definizione ed utilizzo

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Combur test delle urine, caratteristiche principali

Combur-test-delle-urine-definizione-ed-utilizzo

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Il combur test delle urine è un esame sulla urine appunto,
molto semplice da eseguire, tanto che può essere effettuato
anche a casa individualmente. Il combur test delle urine è
anche molto velore da fare ed è utile per ricercare eventuali
infezioni alle vie urinarie, patologie diabetiche ed altro. Il
combur test delle urine si effettua raccogliendo l’urina in un
apposito contenitore sterile ed immergendovi una striscia
reattiva capace di identificare la presenza di cinque o dieci
sostanze nelle stesse. Dopo aver atteso qualche minuto si
confronta il colore con la relativa didascalia cromatica
presente sulla confezione. Qualasiasi esito sarà subito
chiaro, anche per i meno esperti e per chi si cimenta per la
prima volta col combur test delle urine. Questo perchè le
strisce reattive sono protette con una speciale sigillatura da
eventuali alterazioni cromatiche date da usura od
interferenze. Continue reading

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Infarto, previsione tramite i livelli di bilirubina

Infarto prevederlo con i livelli di bilirubina

Infarto-previsione-tramite-i-livelli-di-bilirubina

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La scoperta è sensazionale: è possibile prevedere l’infarto
tenendo sotto controllo i livelli sierici di bilirubina. Ecco
delinearsi dunque all’orizzonte un nuovo probabile marker
efficace per effettuare previsioni alquanto precise sul rischio
o meno di un infarto. Questa notizia importante è stata
provata tramite uno studio che ha preso in esame quasi
duecento soggetti già vittime di infarto e oltre
centocinquanta soggetti senza alcuna problematica cardiaca.
Il livello di bilirubina in chi ha avuto l’infarto si è rivelato
molto più basso rispetto ai soggetti sani: i primi
presentavano una bilirubina a 9 mcmol/l, mentre i secondi a
12 mcmol/l. Per infarto si intende la necrosi tissutale data da
ischemia, ovvero da gravi carenze di flusso ematico.
Generalmente l’infarto comporta dolore acuto ed improvviso
e si sviluppa per un’insufficiente irrorazione sanguigna al
cuore, data da per un’occlusione improvvisa delle arterie che
portano il sangue a tale organo. La causa più frequente
d’infarto è l’aterosclerosi, patologia a cui consegue la
parziale o totale chiusura delle arterie portando alla
formazione di emboli a volte anche mortali. Continue reading

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Colica biliare sintomi e terapia

Colica biliare definizione e cure

Colica-biliare-sintomi-e-terapia

Colica-biliare-sintomi-e-terapia

La colica biliare è una patologia addominale provocata
dall’accumulo di calcoli biliari, generalmente dovuto a livelli
eccessivi di colesterolo, sali biliari o bilirubina. I calcoli
biliari hanno sembianze di sassolini che possono creare
infiammazione con dolori atroci, paragonabili e forse
superiori a quelli del parto. Nei casi più gravi viene
consigliato l’intervento chirurgico che attualmente viene
praticato con tecniche quasi per nulla invasive, che
richiedono massimo tre giorni di ricovero. La colica
biliarecomporta forte dolore nella parte superiore
dell’addome che può protrarsi anche per molte ore, spesso
accompagnato da nausea e vomito, segno inconfondibile che
calcoli biliari stanno generando infiammazione. Per
debellare o prevenire la colica biliare è necessario curare
scrupolosamente la dieta alimentare che deve essere
equilibrata e preferire cibi leggeri, soprattutto priva di grassi
e di alimenti che possano affaticare l’organismo a livello
gastrico ed epatico. Continue reading

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Cane e bilirubina alta motivi e cure

Cane con bilirubina lata cause e rimedi

Cane-e-bilirubina-alta-motivi-e-cure

Cane-e-bilirubina-alta-motivi-e-cure

La bilirubina è un valore presente anche nel cane e, come
nell’uomo, anche nel cane stesso può accumularsi in quantità
eccessive. La bilirubina, anche nel cane, è un pigmento
biliare generato dal catabolismo dell’emoblogina, della
mioglobina e di enzimi. I cosiddetti macrofagi del fegato,
della milza e del midollo osseo catturano i globuli rossi
ormai vecchi o aventi caratteristiche anomale trasformando
così l’emoglobina in bilirubina. La bilirubina viene poi
trasportata nel plasma fino al fegato grazie alle albumine.
Una volta arrivata al fegato, la bilirubina libera viene
coniugata a formare bilirubina diglucuronata. Questa,
idrosolubile, viene espulsa tramite la bile. Successivamente
giunge all’intestino, dove i batteri della flora intestinale
mutano i pigmenti biliari in stercobilina ed urobilinogeno.
Nel cane l’eccesso di bilirubina può derivare da problemi
epatici quali disfunzioni del fegato, ostruzioni delle vie
biliari o una rottura dei dotti biliari. In situazioni normali
nel cane la bilirubina ha una concentrazione di 7 micromol/l.
Quando tale valore eccede si presenta l’ittero, colorazione
giallastra che compare rapidamente sulla sclera, per poi
espandersi a livello delle mucose. Continue reading

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Applicazione per smartphone e diagnosi d’ittero neonatale

Applicazione per smartphone ed ittero

Applicazione -per-iPhone -e-diagnosi-d'ittero-neonatale

Applicazione -per-iPhone -e-diagnosi-d’ittero-neonatale

Al giorno d’oggi qualsiasi settore della vita, dallo sport al
lavoro, dalla casa al tempo libero, può essere organizzato
tramite un’applicazione. Addirittura anche in campo medico
è nata un’applicazione innovativa mediante cui un comune
smartphone può trasformarsi in uno strumento medico-
diagnostico. L’applicazione in questione permette di
diagnosticare l’ittero nei neonati, semplicemente scattando
una fotografia. Innanzitutto è bene ricordare che l’ittero
rappresenta una colorazione giallastra della pelle, delle
sclere e delle mucose causata dall’eccessivo aumento dei
livelli di bilirubina nel sangue. L’ittero diviene visibile e
quindi anche diagnosticabile tramite l’applicazione, quando
il livello di bilirubina supera i 2,5 mg/dL. Nel neonato
l’ittero è una condizione fisiologica, causato da un’aumentata
emocateresi, ossia un catabolismo di emazie, tale da non
essere sopportato dalla funzionalitàepatica, essendo il fegato
ancora immaturo. Continue reading

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Colangiocarcinoma legame con i livelli di bilirubina

Colangiocarcinoma punti principali

Colangiocarcinoma-legame-con-i-livelli-di-bilirubina

Colangiocarcinoma-legame-con-i-livelli-di-bilirubina

Il colangiocarcinoma è un tumore maligno che si sviluppa dalla mutazione delle cellule delle vie biliari, ovvero i canalicoli che trasportano la bile prodotta dal fegato fino all’intestino. Il colangiocarcinoma si manifesta con sintomi tipici ed inconfondibili che, se presenti, debbono subito allarmare all’azione: dolore, feci poco colorate ed aventi conformazione a creta, urine di colore scuro, prurito, gonfiore epatico, perdita di peso, febbre, ma in particolare ciò che deve subito richiamare l’attenzione è la comparsa contemporanea assieme ad essi di ittero, ossia di un aumento eccessivo dei livelli di bilirubina nel sangue. Il colangiocarcinoma origina purtroppo senza motivi precisi, anche se si ipotizza che tutto possa derivare dall’infiammazione perenne dei dotti biliari provocato dall’occlusione del flusso della bile. Tra i fattori di rischio preponderanti che potrebbero comportare colangiocarcinoma vi sono malformazioni ed infiammazioni croniche delle vie biliari, nonchè la degenerazione cronica del fegato per infezioni o tossicità.

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Altre notizie sul colangiocarcinoma

Il colangiocarcinoma è un tumore raro, molto frequente nel continente asiatico; può essere diagnosticato con una serie ben precisa di esami clinici come la palpazione dell’area interessata e di laboratorio come le analisi del sangue tra cui certamente i valori di bilirubina in primis ma anche della fosfatasi alcalina, della glutamiltrasferasi, e la ricerca dei marcatori tumorali CEA e CA 19.9. Per quanto concerne gli esami diagnostici atti a scongiurare la presenza di colangiocarcinoma, ne esistono di diversi: l’ecografia addominale, la Tac, la risonanza magnetica, la colangiografia retrograda simile ad una gastroscopia, la colangiografia percutanea caratterizzata dall’inserimento di un catetere nelle vie biliari attraverso la parete addominale, la FDG-PET (tomografia a emissione di positroni) ed infine la laparotomia/laparoscopia ovvero l’apertura chirurgica dell’addome per il prelievo di materiale organico utile alla definizione istologica della malattia. Il colangiocarcinoma viene affrontato per lo più chirurgicamente con il tentativo di asportare completamente il tumore. Nei casi più rari si tenta un trapianto di fegato. Per le forme di colangiocarcinoma non operabili, si ricorre a cicli di radioterapia e chemioterapia, con lo scopo di ridurre o controllare lo sviluppo della malattia. Per curare un colangiocarcinoma esistono centri specializzati in grado di garantire se non la guarigione repentina almeno una condizione di vita normale al paziente.

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Carciofi alleati del fegato e della digestione

Carciofi toccasana per il fegato

 

 

Carciofi-alleati-del-fegato-e-della-digestione

Carciofi-alleati-del-fegato-e-della-digestione

I carciofi sono un alimento molto apprezzato fin
dall’antichità, già consumato ad esempio da Egizi, Greci e
Romani. L’aspetto dei carciofi non è dei più belli: spinosi e
rotondetti, all’apparenza non sono certo invitanti. Eppure il
bruttino vegetale che troviamo nei mercati è un bocciolo
quasi pronto a tramutarsi in fiore! Il ricettacolo esterno, le
brattee (le foglie) e parte del gambo, sono le parti in genere
consumate dei carciofi, che riservano all’organismo
importanti sostanze per il suo benessere. Nello specifico i
carciofi detengono cinarina, nutriente che agisce
positivamente sulle produzioni biliari, sui livelli di
bilirubina e sul distretto epatico in generale. Non a caso
riesce ad indurre una diminuzione dei valori che indicano
una scarsa funzionalità epatica se troppo alti (bilirubina e
transaminasi nel sangue). Studi di notevole livello scientifico
hanno anche provato come i carciofi sono in grado di
diminuire i livelli di colesterolo e di trigliceridi nel sangue,
due tipologie di grassi che, necessariamente vanno tenuti
bene sotto controllo per evitare d’incappare in disturbi
cardiovascolari anche gravi. Continue reading

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Calcolosi biliare: definizione, cause e sintomi

Calcolosi biliare caratteristiche principali

Calcolosi-biliare-definizione,-cause-e-sintomi

Calcolosi-biliare-definizione,-cause-e-sintomi

La calcolosi biliare è una patologia che si sviluppa a causa della formazione di calcoli nella colecisti (più comunemente conosciuta come cistifellea) o nei dotti biliari. Nello specifico la calcolosi biliare emerge in relazione alle caratteristiche dei calcoli: formazioni assai dure, somiglianti a dei sassi di grandezza variabile e differenti in base alla loro composizione chimica. Generalmente i calcoli che danno calcolosi biliare sono formati solamente da colesterolo, ma esistono anche calcoli che si generano da sali di calcio e bilirubina oppure anche da sali biliari, proteine, acidi grassi e fosfolipidi. La calcolosi biliare è più probabilmente apprezzabile in soggetti riportanti alcuni
fattori predisponenti quali malattie metaboliche, ereditarietà, dieta ipercalorica, obesità e gravidanza. Un esempio può essere l’aumento dei livelli di bilirubina in persone già sofferenti di cirrosi epatica, d’infezioni croniche
delle vie biliari o di parassitosi, tutti elementi che facilitano la formazione di calcoli con conseguente calcolosi biliare. Continue reading

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Fegato, funzioni, depurazione e rimedi naturali

Fegato e funzioni principali

Fegato,-depurazione-e-rimedi-naturali

Fegato,-depurazione-e-rimedi-naturali

Il fegato è probabilmente l’organo più complesso nell’essere umano, non a caso svolge numerose funzioni vitali e gran parte dei valori sanguigni (come la bilirubina) dipendono da esso e dal suo stato di salute. Oltre ad essere l’organo più complesso, il fegato è anche la ghiandola più grande dell’organismo umano atta a secernere sostanze fondamentali per la vita quali ad esempio la bile, prodotto color verde-giallo addetta allo scioglimento dei grassi al fine di renderli assimilabili a livello intestinale; il fegato inoltre agisce distruggendo eventuali sostanze tossiche immesse in circolo; nel feto, fino al terzo mese di vita, il fegato fa le veci del midollo osseo (ancora non formato) producendo globuli rossi; rappresenta una riserva importante di zuccheri; è protagonista durante il metabolismo dei lipidi, delle proteine e degli ormoni; è deposito di sostanze utili come la vitamina B12, il rame ed il ferro. Continue reading

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Sindrome di Crigler-Najjar, rara malattia ereditaria

La Sindrome di Crigler-Najjar, patologia infantile

Sindrome-di-Crigler-Najjar,-rara-malattia-ereditaria

Sindrome-di-Crigler-Najjar,-rara-malattia-ereditaria

La Sindrome di Crigler-Najjar è una rara malattia di tipo ereditario autosomico. Essa rientra nelle patologie rare in quanto colpisce un neonato su un milione. La Sindrome di Crigler-Najjar si caratterizza per un difetto nel metabolismo della bilirubina, con conseguente iperbilirubinemia ed ittero neonatale. La patologia si manifesta già subito dopo il parto e il deficit che la riguarda può essere di tipo assoluto (Sindrome di Crigler-Najjar di tipo I) o parziale (Sindrome di Crigler-Najjar di tipo II) relativo all’enzima uridindifosfoglicuroniltransferasi (sigla UGT1A1), elemento essenziale per la coniugazione della bilirubina che si svolge nelle cellule del fegato. Praticamente l’enzima UGT1A1 permette il legame tra la bilirubina, proveniente dal circolo sanguigno con l’albumina e con l’acido glicuronico, legami che ne permettono l’espulsione assieme alla bile. Nella Sindrome di Crigler-Najjar vi è un deficit di questo enzima ed un conseguente accumulo di bilirubina. Continue reading

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