Valori alti di bilirubina lesioni epatocellulari
Si possono registrare valori alti di bilirubina a livello ematico e nei tessuti in caso di insufficiente elaborazione epatica causata da lesioni epatocellulari come conseguenza quindi la bilirubina in parte non penetra nella cellula epatica, mentre la frazione che penetra viene scarsamente metabolizzata senza però essere indirizzata verso la bile mentre invece rientra nel torrente circolatorio. Le lesioni focali epatiche di natura benigna più frequentemente diagnosticate sono rappresentate da neoformazioni che possono svilupparsi da diverse linee cellulari e generalmente non provocano manifestazioni sintomatiche nel paziente per cui si l’identificazione di queste neoformazioni avviene in maniera del tutto occasionale durante l’esecuzioni di indagini diagnostiche eseguite per indagare altre condizioni patologiche. quando invece i pazienti lamentano disturbi, si tratta spesso di sintomi correlati all’effetto massa oppure ad eventuali complicanze di tipo vascolare. Tra le lesioni focali del fegato più comuni bisogna segnalare gli emangiomi epatici ossia delle formazioni tumorali benigne che di solito non causano sintomi durante o dopo la loro formazione, alcuni disturbi si possono palesare nel caso in cui queste formazioni di tipo tumorale raggiungono delle grandi dimensioni oppure quando crescono in una zona anatomica particolarmente sensibile, le manifestazioni sintomatiche possono sorgere anche quando si formano delle lesioni multiple.
Cosa sono gli emangiomi epatici
Gli emangiomi sono considerati estrogeno-sensibili e possono svilupparsi all’interno o sulla superficie del fegato e visto che risultano asintomatici non sono facili da diagnosticare, il loro riscontro è spesso casuale e si verifica nel contesto di indagini in altri distretti anatomici eseguite per vagliare una condizione non correlata oppure nel corso di interventi chirurgici. Gli emangiomi epatici non devono essere trattati chirurgicamente, la loro asportazione è necessaria però quando iniziano a raggiungere delle dimensioni ingombranti rischiando di andare a comprimere organi limitrofi oppure le strutture adiacenti, esponendo il paziente ad eventuali complicanze oppure a disturbi più severi. Il rischio di trasformazione neoplastica maligna è alquanto basso anche se è necessario controllare il comportamento di queste formazioni dopo averne diagnosticato la presenza, per questa ragione il soggetto viene invitato a sottoporsi regolarmente a controlli evolutivi a cadenza annuale.