Trattamento innovativo per i cardiopatici

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Trattamento nuovo per curare i cardiopatici

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Un nuovo trattamento per curare chi soffre di cardiopatie e
conseguenti attacchi di cuore chiama in causa i livelli
sanguigni di bilirubina. Quantità leggermente elevate di tale
pigmento offrono una naturale protezione contro gli attacchi
di cuore e tutte le problematiche correlate alla cardiopatia. Il
nuovo trattamento basato sulle concentrazioni di bilirubina
nel sangue è stato sperimentato presso la Griffith University
di Menzies Health Institute Queensland, dimostrando di
scongiurare numerose tipologie di malattie cardiovascolari.
La bilirubina in questione è una sostanza di scarto
(derivante dal catabolismo dell’emoglobina), un pigmento di
color giallo-arancio prodotto dalla milza che si accumula
nella bile, viene metabolizzata a livello epatico per poi
essere espulsa tramite la minzione.

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Lo studio sul trattamento con la bilirubina

Lo studio sopra citato dimostra come sia possibile ideare un
trattamento che, in caso di infarto, riduca i danni rafforzando
e migliorando la funzionalità cardiaca, il tutto monitorando i
livelli di bilirubina nel sangue. Questo trattamento
risulterebbe come un’incredibile innovazione in campo
medico, considerando che quasi nessun farmaco al mondo è
in grado di migliorare le prestazioni cardiache a seguito in
un infarto. Solitamente ed erroneamente, la bilirubina viene
associata solo a problematiche di ittero, ma grazie allo studio
in questione è possibile affermare che concentrazioni
moderatamente elevate di bilirubina sono effettivamente
utili in quanto fungono da naturale protezione
dell’organismo contro le malattie cardiovascolari. Nello
specifico, alti livelli di bilirubina proteggono la circolazione
sanguigna da stress ossidativi primi fautori di cardiopatie,
mediante le intrinseche proprietà antiossidanti della
molecola stessa. La cura con bilirubina
sembra infatti in grado di proteggere dalla formazione di
radicali liberi, prodotti di scarto negativi per il benessere del
corpo umano. Il trattamento ideato permette di sfruttare i
livelli di bilirubina come un vero e proprio marcatore atto a
misurare il rischio futuro di varie malattie croniche, nonchè
di utilizzarla come terapia dopo un attacco cardiaco al fine di
ridurre i danni al cuore.

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