Patologie epatiche prurito
Diverse patologie epatiche ma anche alcuni squilibri funzionali del fegato da collegare principalmente a delle alterazioni relative alla componente biliare possono causare prurito cronico, a volte per delineare il quadro clinico del disturbo basta un’analisi degli eventuali sintomi associati ad esso per poter risalire all’origine del problema qualora ancora non fosse stata diagnosticata alcuna condizione patologica. Per quanto riguarda la manifestazione di questi attacchi improvvisi di prurito cutaneo, connessi a cause epatiche, il principale responsabile è la mancata eliminazione dei sali biliari dall’organismo ciò determina un aumento della loro concentrazione a livello ematico, un disturbo associato ad altri segnali fisici quali: feci ipocoliche oppure acoliche, il soggetta evidenzia anche una condizione di ipercromia delle urine. In condizioni normali i sali biliari, dopo aver svolto la loro regolare funzione di emulsione dei grassi, vengono riassorbiti dall’ileo distale e poi vengono riutilizzati dal fegato attraverso il circolo entero-epatico, infine si ritrovano ricongiunti con l’epatocita per essere così espulsi tramite il polo biliare. Maggiori informazioni si trovano su Calcolosi della colecisti bilirubina alta.
Quadri clinici delle epatopatie
La principale causa che scatena il prurito, legato a patologie oppure a squilibri funzionali del fegato, è rappresentata dall’alterata ciclicità della componente biliare ossia ad una mancata eliminazione dei sali biliari attraverso le normali vie. In genere questo disturbo tende a colpire quei soggetti che soffrono di condizioni patologiche a livello epatico, per le vie biliari non risultano essere direttamente coinvolte, in quanto si tratta di quadri clinici delle epatopatie; tra le malattie epatiche che possono determinare questo sintomo bisogna segnalare quelle condizioni di tipo colestatiche caratterizzate da un incremento dei valori bioumorali di fosfatasi alcalina, GGT e bilirubina. Per contrastare tale disturbo il medico potrà prescrivere una terapia farmacologica, da associare al trattamento già seguito, che consiste solitamente nell’assunzione di presidi medici quali: Colestiramina, Naloxone/Naltrexone, Rifampicina. Per altre notizie si rimanda all’articolo Colestasi quadro clinico e cause.