Malattie autoimmuni del fegato: patogenesi ed eziologia

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Malattie autoimmuni del fegato

La letteratura clinica classifica come malattie autoimmuni del fegato alcune patologie caratterizzate da un quadro clinico che evidenzia un processo infiammatorio di tipo cronico a cui si associa una progressiva infiammazione delle cellule e dei tessuti di fegato e dotti biliari, si tratta di una forma patologica a carattere autoimmune che può causare anche la necrosi delle cellule e la loro cicatrizzazione. Rientrano nell’elenco delle malattie autoimmuni del fegato: la cirrosi biliare primitiva; l’epatite autoimmune; la colangite sclerosante primitiva; la sindrome overlapping. Ciascuna di queste quattro patologie ha un diverso bersaglio di degenerazione: nell’epatite autoimmune sono gli epatociti ossia le cellule del fegato a costituire il focus infiammatorio; nella cirrosi biliare primitiva sono le cellule dei piccoli dotti biliari ad essere colpite; invece nel caso della colangite sclerosante primitiva sono le cellule dei grandi dotti ad evidenziare il processo infiammatorio. Queste patologie si sviluppano come risposta  deviata del sistema immunitario che a causa di un’anomalia aggredisce erroneamente non i patogeni ma gli stessi tessuti e cellule dell’organismo. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Epatite A contagio e risposta immunitaria.

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Il quadro clinico caratteristico

malattie autoimmuni del fegato

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Tra le diverse  cause che possono scatenare lo sviluppo delle malattie autoimmuni del fegato ci sono fattori quali: la genetica, la componente ereditaria, l’assunzione di alcune classi di farmaci, l’insorgenza di infezioni, l’influenza degli ormoni. Nonostante la diversa sede del disturbo le malattie autoimmuni del fegato all’inizio non manifestano sintomi evidenti, in seguito però il quadro clinico del paziente si caratterizza per delle manifestazioni frequenti che includono: dolore  addominale che si estende nella parte superiore destra; accumulo di liquidi nella cavità addominale; dolore articolare; astenia immotivata; ingrossamento del fegato; secchezza della bocca; nausea; vomito; prurito; inappetenza; urine scure; feci chiare; itterizia. In genere poi i soggetti colpiti da cirrosi biliare primitiva evidenziano delle manifestazioni cutanee tipiche quali: xantelasmi che si traducono in depositi di lipidi intorno agli occhi e sotto le palpebre; non è rara la comparsa di xantomi ossia di agglomerati di lipidi nella zona delle mani e dei piedi. Invece nel quadro clinico dell’epatite autoimmune si possono evidenziarsi degli angiomi cutanei di natura benigna. Altre notizie su Bilirubina alta nella cirrosi: quadro clinico.

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