Malattia di Banti come si manifesta  

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Malattia di Banti come si manifesta

La sindrome caratterizzata da specifiche alterazioni che interessano principalmente la milza viene definita malattia di Banti, una condizione che si manifesta con dei segni clinici quali: aumento del volume della milza, ipersplenismo, ipertensione portale; si tratta di una sintomatologia dovuta ad una stasi venosa cronica causata dall’occlusione subclinica della vena porta. Si parla comunemente di sindrome di Banti per identificare un quadro clinico che si palesa con la manifestazione di: anemia, leucopenia, grave cirrosi epatica anche a distanza di anni, disturbi digestivi, ipertensione portale. Il tratto distintivo della patologia è rappresentato da splenomegalia: la milza tende ad ingrossarsi a causa dell’accumulo anomalo di sangue nell’organo, con maggiore concentrazione nelle zone di polpa rossa, dove avviene l’eliminazione dei globuli rossi che hanno terminato il loro normale ciclo vitale. L’accumulo di sangue venoso si verifica come conseguenza della cirrosi e delle alterazioni nel flusso della vena porta, che fa da condotto per il flusso del sangue dal fegato alla milza; la congestione della milza può provocare nel soggetto emorragie digestive con rigurgito di sangue, feci scure, anemia, dolore.

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Diagnosi e trattamento

malattia di Banti

malattia di Banti

Tra i fattori eziologici più frequenti che causano l’insorgenza del morbo di Banti sono rappresentati da: cirrosi epatica, anomalie del circolo portale, trombosi della vena porta o della vena lienale. La diagnosi viene formulata a partire tramite dall’anamnesi, il paziente viene poi sottoposto ad un’accurata visita clinica a cui si possono associare anche delle indagini di tipo strumentale con coinvolgimento della stessa milza. L’approccio terapeutico è volto essenzialmente a risolvere la condizione che determina l’anormale afflusso di sangue, nelle condizioni più severe il paziente può sottoporsi ad un  intervento chirurgico: la splenectomia che consiste nell’asportazione della milza, si tratta comunque di un’evenienza alquanto rara. La mancanza di milza espone il soggetto ad un maggiore rischio di sviluppare infezioni  dovute alla cosiddetta immunodepressione post-splenectomia, per scongiurare focus infettivi il medico raccomanda le vaccinazioni  contro i più temibili batteri e virus oppure di assumere degli antibiotici utili per difendere l’organismo da diverse malattie infettive.

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