Iperammoniemia e disturbi del sonno
Uno studio condotto dai ricercatori italiani dell’Università di Padova, sotto la guida della dottoressa Sara Montagnese, in collaborazione con gli scienziati dell’Institute of Pharmacology and Toxicology di Zurigo, ha evidenziato una stretta relazione tra iperammoniemia e disturbi del sonno. In presenza di elevati livelli di ammoniaca nel sangue si delinea la condizione di iperammoniemia, un segno clinico comune nel quadro dei sintomi presentato dai pazienti affetti da cirrosi epatica. Dai dati emersi da questo studio si è notata un’associazione tra una scarsa qualità di sonno notturno, problemi epatici ed alti livelli di ammoniaca nel sangue, i risultati sono stati successivamente pubblicati sulla rivista Hepatology dove è stato sottolineato che l’iperammoniemia causa nei soggetti esaminati, nei volontari sani ed in quelli malati, un aumento della sonnolenza ed un’alterazione del grafico dell’elettroencefalogramma durante il sonno. In pratica alle due categorie di soggetti prese come campione sono state somministrate delle proteine in grado di aumentare i livelli di ammoniaca nel sangue, in seguito i volontari sono stati esaminati e monitorati con l’ausilio di esami specifici, tra cui l’elettroencefalogramma di veglia e quello di sonno, la concentrazione di ammoniaca nel sangue e la sonnolenza.
Encefalopatia epatica come si evidenzia
I risultati ottenuti aprono la strada di studi più approfonditi con l’obiettivo di impostare un efficace trattamento capace di risolvere la sonnolenza diurna e migliorare le patologie a livello epatico per scongiurare l’insorgenza di malattie più severe. La correlazione tra sonnolenza, stanchezza diurna, problemi epatici rappresenta un fattore eziologico che potrebbe favorire lo sviluppo di una condizione patologica come l’encefalopatia epatica, caratterizzata da disturbi neurologici e psichiatrici reversibili, i soggetti che vengono colpiti da questa patologia risentono di un’alterazione del corretto funzionamento del cervello, i disturbi neurologici tendono a peggiorare a causa dell’incapacità del fegato di eliminare in maniera corretta le sostanze tossiche presenti nel sangue. L’encefalopatia epatica può assumere il quadro clinico di una condizione acuta che può essere trattata in maniera adeguata, nel caso in cui invece assume i caratteri di un problema cronico tende a peggiorare progressivamente potendo sfociare nel coma irreversibile che provoca il decesso del paziente.