Fegato ingrossato: quando si evidenzia l’epatomegalia
Dal momento che il soggetto che presenta il fegato ingrossato, ossia una condizione di epatomegalia, non avverte in genere alcun sintomo per risalire a questa alterazione è necessario eseguire uno specifico esame clinico, a partire da delle semplici manovre palpatorie da associare ad un accertamento più approfondito che richiede l’esecuzione di un’ecografia, sono poi utili anche vari esami ematici. Anche se tale condizione risulta spesso asintomatica, talvolta il fegato ingrossato se va incontro ad un aumento rapido e voluminoso può scatenare nel soggetto un dolore addominale che si estende nella zona superiore destra, in questo caso la sintomatologia si aggrava durante la palpazione. In alcuni casi poi il soggetto con il fegato ingrossato può essere interessato anche dall’itterizia e quindi può presentare una colorazione giallognola della cute e delle sclere oculari. Diverse patologie possono determinare epatomegalia, e tra le malattie del fegato che con maggiore incidenza provocano l’aumento del volume dell’organo ci sono: il diabete di tipo II; l’obesità; la cirrosi; diverse forme di epatite di origine virale (A, B, C, D, E); la mononucleosi; emopatie; linfomi; malattie biliari; insufficienza cardiaca. Maggiori informazioni su Malattie autoimmuni del fegato: patogenesi ed eziologia.
Alcune eziologie
La condizione di epatomegalia viene a verificarsi nel quadro clinico di diverse patologie che interessano il fegato quindi tra le possibili cause del suo anomalo ingrossamento ci sono anche: la steatosi epatica, ossia l’eccessivo accumulo di grasso nel fegato, tipico negli alcolisti, in questo caso l’epatomegalia si accompagna a fegato molle ma non dolente; il tumore del fegato ad uno stadio avanzato, a cui si associa un quadro clinico caratterizzato da ittero, dimagrimento, stanchezza, nausea. Tra le altre eziologie che implicano l’ingrossamento del fegato ci sono poi casi di emocromatosi, una malattia caratterizzata dall’eccessivo accumulo di ferro nell’organismo che causa tra l’altro un caratteristico colorito grigiastro. Per approfondimenti si rimanda alla lettura dell’articolo Epatite A contagio e risposta immunitaria.