Epatotossicità da farmaci
Diverse sostanze chimiche possono causare un danno al fegato, non sono rari i casi di epatotossicità da farmaci dovuti ad una inadeguata risposta del fegato che ha un ruolo centrale nel metabolismo e nell’escrezione di sostanze chimiche estranee all’organismo. Le sostanze chimiche capaci di danneggiare il fegato sono definite epatotossine e sono responsabili di epatotossicità e di epatopatie da farmaci, ci sono anche alcune sostanze capaci di provocare un danno subclinico al fegato, ossia senza alcuna manifestazione di sintomi ma con delle alterazioni di specifici marker evidenziabili dagli esami ematochimici specifici. Le reazioni avverse ai farmaci possono essere di tipo A, ossia intrinseche o farmacologiche, e di tipo B (di natura idiosincrasica, con reazioni non immuno-mediate dovute ad un danno mitocondriale indotto dal farmaco). In ambito medico sono più frequenti le reazioni di tipo A, in tal caso la tossicità dei farmaci può causare danni più o meno severi in base alla stessa concentrazione del farmaco a livello plasmatico, tra i possibili danni di tipo epatico si possono verificare danni diretti delle cellule epatiche oppure il blocco di un processo metabolico. Si verificano danni epatici di tipo B quando una sostanza provoca una reazione non prevedibile in un soggetto predisposto, con esiti variabili senza riscontrare una chiara correlazione temporale con l’assunzione del farmaco, non potendo fornire un modello predittivo. Maggiori informazioni Malattia renale associata a uromodulina come si manifesta.
Tipi di danno
I danni epatici scatenati da sostanze chimiche possono confluire in diversi quadri clinici che devono essere appurati attraverso il ricorso a specifiche analisi. Per valutare l’entita di un danno epatico si esaminano alcuni marcatori biochimici, come l’alanina transaminasi, la fosfatasi alcalina e la bilirubina; la presenza di un danno epatico viene determinata nel soggetto da un significativo aumento dell’alanina transaminasi (ALT) in associazione ad un incremento dei livelli della fosfatasi alcalina (ALP), si riscontrano anche alterazioni dei livelli di bilirubina totale che risultano maggiori del doppio del limite massimo di normalità associati con un aumento delle ALT o della ALP. Il danno epatico si definisce epatocellulare in fase iniziale, casuando un aumento prevalente dell’alanina transaminasi; si parla invece di danno epatico colestatico se si evidenzia un aumento della fosfatasi alcalina, esistono poi delle forme miste.