Cattiva alimentazione disturbi al fegato come si palesano

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Cattiva alimentazione disturbi al fegato

La cattiva alimentazione può causare disturbi al fegato che vengono segnalati da alcuni campanelli d’allarme caratteristici che interessano principalmente la bile, sorgono così delle manifestazioni tipiche quali l’itterizia, un prurito diffuso a livello cutaneo, urine scure, feci bianche. Si tratta di sintomi provocati dalla presenza di bilirubina e sali biliari nel flusso ematico a cui si possono associare anche dei non specifici che tendono ad interessare l’addome che può presentarsi dolorante nella parte destra oltre ad essere teso e gonfio in particolare dopo i pasti, si possono poi evidenziare: debolezza, sonnolenza, perdita di peso. Delle cattive abitudini alimentari possono causare danni a livello  che spesso danno origine ad episodi di steatosi epatica che provoca un disturbo noto comunemente come fegato grasso. Questa malattia epatica non è causata quindi solo dal consumo eccessivo di alcol, ma può essere provocata anche da delle abitudini alimentari alquanto scorrette caratterizzate da eccessi e diete ipercaloriche, in particolare sono responsabili della patologia i cibi grassi, la carne rossa, i fritti, le bevande alcoliche. Maggiori informazioni si trovano su Fegato ingrossato: le possibili cause.

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Come diagnosticare i problemi epatici

cattiva alimentazione disturbi al fegatocattiva alimentazione disturbi al fegatocattiva alimentazione disturbi al fegatoPer tenere sotto controllo la salute del fegato è bene monitorare i valori delle transaminasi il cui aumento segnala un campanello di allarme, in particolare si devono controllare i livelli degli enzimi GPT/ALT e GOT/AST. Anche il dosaggio della bilirubina se alto può indicare un’eccessiva distruzione dei globuli rossi da collegare a problemi biliari extra epatici oppure intra epatici. Attraverso poi il controllo della fosfatasi alcalina si possono individuare condizioni patologiche a livello ematico in quanto questo enzima partecipa al metabolismo dei composti fosforici organici. Livelli alti dell’enzima gamma-GT evidenziano la presenza di malattie del fegato e delle vie biliari da collegare a: ostruzione delle vie biliari, tumore, metastasi epatiche. Per altre notizie si rimanda alla lettura dell’articolo Fegato esami strumentali: quali sono.

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